Sabato,24 Maggio 2008
Un «sms» per potersi immergere alle Tegnùe

 

 

CHIOGGIA. Non bastano delle boe di segnalazione per valorizzare e tutelare al meglio l’area marina protetta delle Tegnùe. Occorre molto altro. Per questo la Regione ha affidato alla giunta comunale il compito di controllare gli accessi all’area, valorizzando quello che è uno dei parchi marini protetti più estesi d’Italia. Il regolamento, sperimentale per per quest’anno, entrerà in vigore il primo giugno. Basterà inviare un sms, anche pochi minuti prima dell’immersione, che contenga il codice della boa di attracco, il numero di subacquei ed un riferimento che identifichi l’imbarcazione, per ricevere in brevissimo tempo le poche regole dattate dal buon senso. Con decreto ministeriale è già vietato l’ancoraggio, ma da ora non si potrà neanche attraccarsi per la semplice sosta, tenere i motori accesi e rimuovere organismi marini e rocce. Sono 16 i club subacquei regionali che si prendono cura delle Tegnùe.  Ognuno di loro ha posizionato sul fondale delle corde guida, che conducano i sommozzatori alla visita delle parti più belle e significative. «Purtroppo - spiega Piero Mescalchin, presidente dell’associazione - c’è ancora chi non rispetta il divieto di ancoraggio o, peggio ancora, ci sono pescherecci che continuano a pescare entro l’area protetta, fregandosene dell’importanza scientifica. L’avviso di immersione, tramite sms o altro, ci aiuta a controllare gli accessi. Mi auguro di avere presto a disposizione le boe luminose, per salvaguardare nel miglior modo possibile la tegnue. Magari anche con l’aiuto della Capitaneria e dell’amministrazione comunale». (Terry Manfrin)



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