Giovedì 19 Aprile 2012

 

 

Pesca di frodo alle Tegnue
 

Sequestrati oltre duemila metri di rete da pesca posate abusivamente

 
 

Ancora pesca abusive nella zona delle Tegnue. La Guar­dia Costiera ha scoperto oltre duemila metri di reti da posta posizionate da pescatori di frodo, sia in zona di tutela biologica che nel tratto di mare antistante la diga sud del porto di Chioggia.

Durante una perlustrazione nella serata di martedì un mezzo navale della Guardia Costiera ha individuato delle reti segnalate solamente con delle bottiglie di plastica. Tale attrezzatura da pesca dovreb­be invece poter essere imme­diatamente identificata trami­te l'utilizzo di bandierine e luci per non mettere a rischio la navigazione. Il personale della Guardia Costiera ha provvedu­to quindi al sequestro delle tre reti da posta compresi pesi e ancore annesse.

Non è la prima volta che pescatori di frodo vengono "pizzicati" nell'area delle Te­gnue. Alla fine dell'anno scor­so la Guardia Costiera aveva sorpreso un peschereccio in­tento a posare le attrezzature da pesca in zona protetta prov­vedendo, anche in quel caso, a sequestrare le reti e a elevare al pescatore una multa di duemila euro

Sotto Tutela - L'area è soggetta a controlli severi

Da settembre, quando è sta­ta firmata una convenzione tra Comune e Capitaneria di Porto per la tutela e la salva­guardia delle Tegnue, queste sono sottoposte a sorveglianza per impedire che il traffico incontrollato di pescherecci e imbarcazioni le possa danneg­giare, oltre a impedire attività di pesca non consentite.

La zona oggetto di monito­raggio si trova al largo, di fronte a Chioggia, ed è delimi­tata, dal 2009, da sei boe. L'area è da secoli conosciuta da esperti e pescatori per la ricchezza e bellezza dei propri fondali, della flora e della fauna presenti.

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