Sabato, 5 Gennaio 2008

 
 
Piero Mescalchin, "padre" dell'oasi marina, rimprovera alla Giunta di non aver presentato i progetti necessari per avere maggiori finanziamenti
Solo briciole per la gestione delle Tegnue
«O si danno una mossa e recuperano quello che per inerzia non è stato possibile ottenere, o io mollo tutto»
 
 
 

Chioggia

Piero Mescalchin, vero "padre" delle tegnue di Chioggia dà gli otto giorni al Comune. "O si danno una mossa e recuperano quello che per inerzia non è stato possibile ottenere o io mollo tutto", ha dichiarato ieri dopo aver incontrato l'assessore al turismo, Massimiliano Malaspina.Parole dure, insolite, dato lo stile dell'uomo e che tradiscono uno stato di particolare tensione. "Di delusione", precisa l'interessato, che snocciola in sequenza gli avvenimenti degli ultimi giorni dell'anno.La Giunta regionale ha assegnato a fine d'anno quasi 4 milioni, prima tranche di una dotazione di 16 milioni della legge 15, quella delle cosiddette barriere sommerse.Chioggia ha ottenuto su progetto presentato dal sindaco Romano Tiozzo e che riguarderebbe interventi per la pulizia dei fondali 100mila euro. "Una miseria - sottolinea Mescalchin - soprattutto in relazione alle necessità inerenti l'avvio della gestione dell'oasi delle tegnue, che il Comune ha ottenuto in concessione. Se sono arrivati solo 100mila euro e non mezzo milione che si poteva ottenere, qualcuno deve battersi il petto e deve cercare ora di rimediare".

Alla prima riunione della Consulta del mare all'inizio di dicembre s'è parlato dei finanziamenti, la prima tranche annuale, della legge 15."Mi sono reso conto che servivano dei progetti. L'Associazione delle tegnue ne ha redatto uno in tutta fretta riguardante la delimitazione dell'area e soprattutto le risorse necessarie per avviarne la gestione. Poi mi sono attaccato al telefono, ho inviato delle mail alla segreteria del sindaco di Chioggia per sollecitare la presentazione del progetto da parte del Comune. Non c'è stato niente da fare. Alla fine - conclude Mescalchin - abbiamo deciso di presentarlo come Associazione, ma non avevamo titolo per farlo ed il progetto che poteva portarci risorse per mezzo milione di euro non è stato preso neanche in considerazione".Le conseguenze, al di là delle decisioni che Mescalchin deciderà di prendere ("non mi va di dedicare tempo e soldi dei miei per lottare contro i mulini a vento", spiega), riguardano l'avvio della gestione dell'oasi delle tegnue che senza delimitazione e senza controlli "continuerà a restare - sono parole di Mescalchin - terra di nessuno. Il mancato avvio della gestione, a meno che qualcuno non riesca nel miracolo di indurre la Regione a finanziare il progetto, vanifica anche la concessione annuale ottenuta ufficialmente dal Comune ma per la quale noi dell'Associazione abbiamo lavorato anni".

G.B.

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