Giovedì, 12 Giugno 2003

Una ricercatrice australiana sarà a Chioggia nei prossimi giorni per analizzare gli effetti del riscaldamento marino sull’area
Mutamenti del clima, test alle Tegnue
L'obiettivo è quello di conoscere quali conseguenze subiscono gli ecosistemi più fragili
Chioggia

Le Tegnue di Chioggia, zona marina a tutela biologica, sono al centro di ricerche internazionali volte a comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici che stanno avvenendo sul nostro Pianeta. Pur non essendo ancora chiaro quanto le attività dell'uomo influenzino questi cambiamenti, molti ricercatori concordano nell'affermare che le temperature dei mari sono aumentate mediamente di circa 1 grado centigrado nell'ultimo secolo e che quest'andamento sta proseguendo. Gli studiosi di tutto il mondo cercano di comprendere i possibili effetti di questo riscaldamento sugli equilibri ecologici studiando gli ecosistemi più fragili e le specie sensibili, per questo è nata una collaborazione internazionale tra il Centre for Marine Studies dell'Università del Queensland (Australia), il Centro interdipartimentale di ricerche ambientali dell'Università di Bologna, con sede a Ravenna, e il Centro di ricerche ambiente marino dell'Enea di S. Teresa, La Spezia. Nell'ambito di questa collaborazione, la dottoressa Ida Fellegara, che da oltre dieci anni svolge le sue ricerche in Australia, è tornata in Italia per un breve periodo per studiare alcune specie Mediterranee. La dottoressa ci spiega che alcuni organismi sono più sensibili di altri a questi cambiamenti, come ad esempio i coralli che vivono ai marginali della loro normale distribuzione geografica. Qui le temperature raggiungono valori al limite della loro tolleranza fisiologica e ne limitano lo sviluppo. Vari studi hanno mostrato una correlazione fra l'aumento della temperatura media e lo sbiancamento dei coralli. Questo fenomeno è dovuto alla perdita delle alghe simbionti (zooxantelle) da parte del polipo del corallo in seguito a stress; il risultato è che il polipo del corallo appare bianco in quanto lascia intravedere, per trasparenza, lo scheletro sottostante di carbonato di calcio. Nel Mediterraneo sono presenti diverse specie che ospitano zooxantelle simbionti. Tra queste Cladocora caespitosa è una madrepora coloniale, simile a quelle tropicali ma tipica del Mediterraneo; forma piccole biostrutture e contribuisce alla formazione dei concrezionamenti coralligeni, come quelli delle Tegnue di Chioggia. Durante il fenomeno mondiale di mortalità di coralli del 1998, anche in Mediterraneo sono stati riscontrati fenomeni di sbiancamento e mortalità a carico di questa specie. Tali coralli possono essere quindi usati come validi indicatori del "riscaldamento globale" nel Mediterraneo. La dottoressa Fellegara analizzerà la diversità genetica delle zooxantelle simbionti di diversi organismi presenti a Chioggia e in alte località italiane per comprendere se vi siano o meno dei fenomeni evolutivi di adattamento ai diversi climi.

Per questi motivi l'Associazione "Tegnue di Chioggia" presieduta da Piero Mescalchin offrirà la possibilità alla dottoressa Ida Fellegara di fare delle immersioni mirate offrendo la propria esperienza per la conoscenza dei fondali.

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