DOMENICA, 11 LUGLIO 2004

IL CASO - Una giornata con Mescalchin & Co.

CHIOGGIA

Affondano due assessori
Il «brivido» nell’area delle Tegnùe, in Adriatico


di Renzo Mazzaro


 CHIOGGIA. Due assessori regionali sono affondati ieri a 5 miglia al largo di Chioggia, inabissandosi lentamente sotto lo sguardo di una trentina di persone che hanno assistito alla scena dalla barca. Lui è Massimo Giorgetti, veronese, lei è Maria Luisa Coppola, detta Isi, vicentina, sposata in quel di Rovigo. Due cose li accomunavano fino a ieri: la militanza politica in An e la passione, non per i francobolli, ma per «fare le bollicine» come dicono i sub. Da ieri ce n’è una terza: il battesimo alle Tegnùe di Chioggia. Ovvio che l’affondamento è avvenuto secondo le tecniche conosciute da tutti i sub del mondo. Quindi nessuno s’è fatto male. Meno la Isi, purtroppo, ma è stato solo un disguido: a dispetto del suo brevetto di secondo grado, si è presentata in barca con una muta semistagna prestatale da qualcuno. In questi casi le sorprese sono la norma, il contrario è l’eccezione. Infatti: la maschera su di lei faceva acqua.

 

 


 

Inconveniente domato dopo un po’ ed esperienza memorabile per l’assessore regionale al bilancio, che una volta riemersa (Giancarlo Galan dovrà cercare altri sistemi per sbarazzarsi dei due: sono riaffiorati entrambi), ne ha parlato in termini entusiastici. E non a torto: la visibilità sul fondale era di 8-10 metri, cosa che in Adriatico non è all’ordine del giorno.
 L’uscita in mare era organizzata da Enzo Fornaro, presidente di Federcopesca, sul catamarano di Luca Tiozzo, titolare della darsena Mosella, in collaborazione con il Club Delta Sub di Adria, il Club Sommozzatori di Padova, quello di Chioggia e ovviamente con la regia di Piero Mescalchin, presidente dell’Associazione Tegnùe onlus, che ha portato a bordo biologi come Massimo Ponti, del Centro interdipartimentale di ricerca di scienze ambientali all’Università di Bologna, o Corrado Piccinetti, altro biologo bolognese, che collabora anche alla trasmissione «Linea Blu». Mescalchin è rimasto a bordo, assieme a numerosi altri invitati, tra i quali non poteva mancare Carlo Alberto Tesserin, consigliere regionale, che resta un’autorità a Chioggia nonostante la bruciante sconfitta patita alle elezioni provinciali (può sempre consolarsi con la Commissione Statuto, se la Lega glielo lascerà fare).

 

 In acqua è sceso tra gli altri Andrea Mescalchin, uno dei figli di Piero, che di mestiere fa l’operatore tv subacqueo. Dal fondo la telecamera rinviava le immagini a bordo, dove era installato uno monitor di 42 pollici. «Costa 3.500 euro - boffonchiava Piero - se non lo restituiamo integro qui sono dolori». Le immagini arrivavano in superficie assieme alla voce di Massimo Ponti, anche lui della partita, che grazie ad una maschera gran facciale commentava in diretta dal fondale le riprese.

 

 

 

 

 

 

Un «incontro ravvicinato» con le Tegnùe di Chioggia, per dimostrare dove può portare la sinergia tra mondo della cultura e della politica, pescatori professionisti e Club sportivi, se tutti trovano un’intesa nel rispetto e nella valorizzazione dell’ambiente e delle sue risorse. «Il 31 luglio ancoreremo le prime 4 boe di segnalazione luminosa - dice Piero Mescalchin - alimentate da pannelli solari e visibili a un miglio. Stiamo già lavorando per attrezzare percorsi guidati: cavi guida picchettati, che circondano una parte della zona, consentendo ai sub di tornare in sicurezza al corpo morto».
 «Una visibiltà incredibile - dice la Isi - colori bellissimi. Pensavo di avere freddo, invece no. Abbiamo visto anche l’astice». «Ma c’è anche mucillagine» aggiunge Massimo Giorgetti.

 

 

 

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