25-04-06, pag. 36, Provincia
 
 
 
 

Nelle spugne principi attivi da utilizzare in campo farmacologico
Dalle Tegnùe un rimedio anti-tumori



 
 
 

 

CHIOGGIA. Dai fondali delle Tegnùe un contributo alla ricerca medica. Da alcune spugne e tunicati presenti in abbondanza nei fondali rocciosi al largo di Chioggia potrebbero ricavarsi principi attivi da utilizzare in campo farmaceutico per la cura di patologie tumorali. Lo rivela il comitato tecnico dell'associazione «Tegnùe onlus» che oggi accoglierà in città tre ricercatori dell'università di Genova, pronti ad una prima spedizione di verifica. Da anni l'equipe di biologici dell'ateneo ligure collabora con una ditta biofarmaceutica spagnola, la Pharmamar, specializzata nella sintesi di molecole bioattive prodotte da organismi marini utili in trattamenti oncologici. Non è una novità che l'uomo si serva di sostanze di origine vegetale e animale, in particolare dell'ambiente marino, per gli impieghi più disparati: dalla porpora per le colorazioni, agli estratti di alga per il dimagrimento e a potenti veleni. Da sempre la ricerca medica, pubblica o privata, indaga in natura a caccia di sostanze da poter impiegare, senza controindicazioni chimiche, nella cura delle malattie. La lotta al cancro si basa fortemente sulla ricerca e oggi, dalle Tegnùe, potrebbe arrivare qualche risposta in più. «Stiamo studiando i fondali da anni - spiega Piero Mescalchin, presidente dell'associazione Tegnùe - e possiamo farlo grazie alla collaborazione di diversi istituti di ricerca nel campo della biologia marina, tra cui le università di Bologna, Padova, Genova e l'Icram di Chioggia. Questi studi, che ci hanno permesso di compiere notevoli progressi nella conoscenza delle specie che popolano i fondali rocciosi, oggi ci suggeriscono di intraprendere nuove ricerche in campo medico». La ditta Pharmamar compie ogni anno spedizioni negli angoli più remoti del pianeta per catalogare e archiviare le specie marine e le sostanze che producono.  «Gli elementi più promettenti in campo oncologico - continua Mescalchin - sono proprio le spugne e i tunicati di cui le Tegnùe sono ricchissime. Con la prima spedizione di questa settimana avremo ulteriori risposte, magari scopriremo che importanti contributi alla salute umana si celano da sempre sotto i nostri occhi». (e.b.a.)

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