16-04-06, pag. 29, Provincia
 
 
 
 

«La Capitaneria non emanerà l'ordinanza»


 
 
 

CHIOGGIA. Il primo maggio spariranno le boe dalle Tegnùe e il presidente dell'omonima associazione, Piero Mescalchin, formalizzerà le dimissioni. L'epilogo sembra ormai inevitabile dopo l'ennesima richiesta, caduta nel vuoto, rivolta dal presidente al comandante della Capitaneria di porto per ottenere l'emanazione dell'ordinanza che vieti l'ancoraggio nella zona. Ad inizio mese Mescalchin aveva lanciato alle istituzioni un ultimatum di 30 giorni per ottenere risposte concrete per la salvaguardia delle tegnùe, senza le quali avrebbe non solo lasciato l'associazione che guida da quattro anni, ma tolto boe e corpi morti per non facilitare l'accesso a chi si immerge senza rispetto dei fondali. «Sono certo che non cambierà nulla in queste due settimane - sbotta Mescalchin - è ormai chiaro che non c'è alcuna intenzione di cambiare le cose. Si procede per continui rinvii che da quattro anni non portano a niente. L'ultima lettera che ho ricevuto dal comandante della Capitaneria di porto, Mario Cento, il 10 aprile, mi ha confermato che nemmeno il mio ultimo appello sortirà i risultati sperati. Il comandante Cento mi risponde che per emanare l'ordinanza è necessario il parere del Comitato per la gestione della zona a tutela biologica. E' un'assurdità: per prima cosa il comitato non si riunirà prima della fine dell'estate e, in secondo luogo, cosa centra questo comitato, istituito a marzo scorso per la gestione delle ultime 11 tegnùe scoperte (quelle del D.M. 16/3/2004), quando la nostra area è stata sancita in base alla legge 14 luglio 1965?». Il divieto di ancoraggio, sollecitato da quattro anni, è necessario per evitare che la zona venga utilizzata in maniera non conforme alla fragilità dei fondali. «Mi pare - continua Mescalchin - che questa faccenda abbia ormai l'aria di una grande presa in giro. La prossima settimana riunirò il comitato tecnico dell'associazione per renderlo partecipe delle mie decisioni. Attenderò fino al 30 aprile e poi mi arrenderò al muro burocratico che mi sono trovato davanti per quattro anni». (e.b.a.)

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